Altri vantaggi del bambù

Altri vantaggi del bambù

La coltivazione del bambù può essere un enorme ed eccellente risorsa non solo economica ma anche ambientale e turistica elenchiamo e spieghiamo perché:

  • Riduce il dissesto idrologico, infatti l’estesa rete rizomatosa del bambù tiene compatto il terreno, frenando l’erosione da parte dell’acqua. Infatti posizionato sulle scarpate, previene smottamenti e frane, senza appesantire l’area interessata.
  • La sua coltivazione non necessità dell’utilizzo di costosi macchinari agricoli alimentati a diesel, impiegati per la semina e la raccolta, come avviene nelle altre colture.
  • Si hanno dei grandi vantaggi energetici ed economici per il basso consumo di energia nella trasformazione del materiale, che non deve essere tagliato (se non alle sue estremità), molto leggero da trasportare, non deve essere dipinto, né profilato, ma spesso soltanto sagomato (con il vapore per dargli forma sotto tensione). Volendo, il bambù può essere filato per ottenere reti e tessuti, oppure tagliato in sezioni piatte per essere intrecciato formando pannelli, e dunque non necessita trasformazioni ad elevato consumo energetico.
  • Riduce l’effetto serra, i bambuseti sono fabbriche di fotosintesi, riducono i gas responsabili dell’effetto serra, infatti le piante di bambù assorbono circa 5 volte la quantità di biossido di carbonio e producono circa il 35% in più di ossigeno, a parità di proporzioni, di una foresta di alberi. Un bambuseto di un ettaro cattura in un anno 17 tonnellate di carbonio, grazie all’enorme e perenne superficie fogliare.
  • Riduce l’inquinamento atmosferico e del suolo grazie alla perenne chioma verde e ai suoi rizomi, convertendo gli agenti inquinanti e l’azoto in biomassa.
  • Garantisce riparo dalle avversità atmosferiche e dai predatori a tutta la fauna dei volatili.
  • Riduce il dilavamento del terreno, infatti ha un ottima capacità di assorbimento dell’acqua che trattiene in caso di siccità.
  • Ignifugo, quando il bambù è verde difficilmente brucia, anche se fosse ha la forza necessaria, grazie alla rete di rizomi e al fogliame molto alto, per continuare a generare nuove canne ogni anno.
  • Frangi vento, anti-rumore.
  • Fibre ottime per la produzione di carta e tessuti.
  • In Giappone all’interno delle foreste di bambù i giochi di luce sono indimenticabili e il suono prodotto dal vento con il bambù è considerato uno dei 100 suoni del giappone da preservare. Non a caso nella cultura giapponese la foresta di bambù è un luogo spesso associato a fiabe e da sempre utilizzato come scaccia mali, ottimo quindi per trovare o ritrovare la pace dei sensi. In Italia non vi sono foreste di bambu adulte, ma il bambù inizia ad essere considerato elemento attrattivo per tutti gli amanti del turismo naturale, infatti vi sono già iniziative come “il labirinto di bambù”, dell’ editore Franco Maria Ricci, situato a Parma aperto al pubblico dal primo Gennaio 2015. Questo è il labirinto di bambù più grande del mondo e si trova proprio in Italia